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1903: Rampolla del Tindaro è Pio X
Conclave 1903: dopo la morte di Leone XIII e la perdita del potere temporale del Papa a causa della sconfitta francese a Sedan 1870 contro Bismarck, nonostante la legge delle guarentigie conservi la sovranità internazionale della Santa Sede, si scontrano due tendenze:
- il conte Mariano Rampolla del Tindaro (1843-1913), dal 1887 segretario di stato di Leone XIII, è vicino alle repubbliche e ai modernisti, filo-francese e ostile alla Triplice Alleanza. Il suo progetto è staccare l’Austria dall’abbraccio di Bismarck e promuovere una sua alleanza con la Francia. La politica internazionale della chiesa dev’essere universale, convertendo la fine del potere temporale in una crescita di autorevolezza morale.
- Luigi Galimberti, nunzio a Vienna, è a capo del "nucleo tedesco" della curia, che punta ad una pacificazione con la Germania, con l’appoggio di Zanardelli e di Vittorio Emanuele II Durante il conclave il cardinale polacco Puzyna pone il veto per conto dell’Austria all’elezione di Rampolla. Viene eletto il patriarca di Venezia Giuseppe Sarto (1835-1914), Pio X, che durante il conclave dichiara "Per l’Austria garantisco io". Sarto si caratterizza per il suo slancio contro il modernismo e il Sillabo, indice dei libri proibiti. Gli succede nel 1915 Benedetto XV.
... e se ...
Durante il conclave il card. Puzyna muore per un attacco di cuore. Il veto austriaco non riesce a penetrare nel Conclave, e Rampolla catalizza su sè il voto degli scontenti e dei contrari a Vittorio Emanuele. Viene eletto e si presenta come Pio X. Le sue strategie politiche internazionali filo-francesi falliscono, ma rimangono le sue aperture alla modernità, al liberalismo e all’ecumenismo. Alla sua morte, nel conclave del 1913-14, gli succede Benedetto XV, già suo discepolo e segretario di stato.

Fonti[]

Corriere della Sera, Il veto - Conclave 1903: perchè Rampolla non diventò Papa, di Emma Fattorini (30.10.2004, p. 35)

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